So da che parte stare nella guerra alle nostre aziende industriali ed agricole – fatta con la “scusa” della pandemia Covid-19 e della cosiddetta sostenibilita’.

PERCHE’ MI SCHIERO?
Complimenti, signori! Siete risusciti a fare schierare anche me
E chiaramente, io mi schiero dalla parte delle aziende. Non solo e’ il mio mondo, e’ anche il mondo che da’ da mangiare a innumerevoli persone.
Ho deciso di stare dalla parte degli:
- Imprenditori, costretti a suicidarsi dalla disperazione – e dal disinteresse
- Agricoltori, che vedono la loro stessa esistenza minacciata dallo European Green Deal.
Schierandomi dalla parte delle aziende, mi schiero anche dalla parte dell’umanita’.

L’alternativa sarebbe schierarsi con:
- Quelli che vedono l’orribile pandemia Covid-19 come un’occasione. E ci credo, visto che anche prima dell’epidemia volevano “annientare” il tessuto produttivo, rivoluzionare il paradigma economico e stravolgere totalmente il nostro modo di vivere e la societa’
- Le orde eco-radicali che vogliono un mondo non uomo-centrico, ma natura-centrico. Spesso non mettono l’uomo nemmeno sullo stesso piano della natura, ma al di sotto
- La mitica sostenibilita’ ed organizzazioni che pretendono di decidere come deve andare il mondo, che magari parlano apertamente di nuovo ordine mondiale.

Restare sulla recinzione? Non fa per me, non stavolta
Conosco bene la storia, e so fin troppo bene cosa accade quando pochi si arrogano il diritto di cambiare il mondo.
E sempre la storia ci insegna che quando accadono fatti “estremi” nessuno deve tirarsi indietro. Farlo equivale ad infinite sofferenze per moltitudini di persone.

Quei tomi, che:
- Hanno beneficiato dello sviluppo, e sono dove sono grazie a tale sviluppo e ad uno stipendio che arriva dal mondo produttivo
- Mi chiedo se abbiano mai preso in mano un badile od un attrezzo in tutta la loro vita.
Ebbene, ora costoro:
- Urlano Al lupo!
- Si presentano come salvatori del mondo
- Pretendono di imporre la distruzione del tessuto produttivo – nonche’ un mondo anti-umanistico basato sull’ideologia, su dogmi e sull’ecologismo radicale
- Hanno una voglia smisurata di imporre la loro idea di come deve essere il mondo.
E la loro portavoce chi e’?
Una ragazzina che:
- “Marina” la scuola e da’ in “escandescenze”
- Sparge giudizi ed attacca chiunque non la pensi come lei
- Fa apparire chi ragiona diversamente come una specie di “mega-criminale” che le ruba futuro e sogni.
Precisiamo: tutto cio’ non ha niente a che fare con i problemi di tale ragazzina, ma ha molto a che fare con le conseguenze per tutti noi.

“L’ANNIENTAMENTO” DEL SISTEMA PRODUTTIVO
Sostenibilita’: i fatti
Non ho dubbi sul significato dell’Agenda 2030 dell’ONU e dello European Green Deal. Al di la’ di altre considerazioni, gia’ prima equivalevano alla “cancellazione” delle aziende tradizionali entro il 2030.
Ora, grazie al Coronavirus ed alle politiche “bizzarre” di organismi internazionali e governi, la distruzione e’ gia’ in atto.
Al di la’ che mi piange il cuore vedere questa distruzione tra le aziende che seguo e con cui collaboro lealmente da tanti anni, la distruzione del tessuto produttivo significa la fine del nostro modo di vita.
Oltretutto, dove certe politiche sono gia’ state applicate – ad esempio negli USA – questi sono stati i risultati:
- Distruzione del tessuto produttivo locale
- Disoccupazione rampante
- Degrado
- Fuga di chi era in grado di farlo.
E tutto cio’, in nome di dogmi come il cambiamento climatico attribuito all’uomo, la biodiversita’, la cosiddetta sostenibilita’.

C’e’ una bella espressione in inglese: On the fence – sulla recinzione
Se stai sulla recinzione, non ti stai battendo con una delle due parti. Che e’ poi quello che tutti facciamo normalmente, perche’ non c’e’ motivo di schierarci apertamente con qualcuno, di batterci per qualcosa.
Ebbene, lorsignori della cosiddetta sostenibilita’ sono riusciti a convincermi – alla grande – che non e’ possibile stare on the fence.
Se lo facessi, veramente non potrei piu’ guardarmi allo specchio.

SO DA CHE PARTE STARE
Rifiuto nel modo piu’ totale “l’annientamento” del tessuto produttivo con la “scusa” della pandemia Covid-19 e della cosiddetta sostenibilita’ e del dogma del cambiamento climatico attribuito all’uomo.
In tutte le discussioni che ho avuto, nessuno e’ stato in grado di replicare alle mie osservazioni su questa materia.
Ora traetene le conclusioni che volete.
Da parte mia, so da che parte stare.
Chi ha voluto la “guerra” alle nostre aziende industriali ed agricole, pensando che sarebbe stata una passeggiata, ora si prepari a combatterla.

VUOI COMBATTERE ANCHE TU PER LE NOSTRE AZIENDE?
Quando parlo di “combattere”, intendo darsi da fare sul serio.
Se hai deciso da che parte stare – e magari sei pure un imprenditore – questo e’ il progetto pratico che fa per te: Progetto Fenice.
Non siamo stati noi a cominciare questa “guerra d’annientamento”.
Tuttavia, ci batteremo per la nostra fonte di reddito ed il nostro modo di vita, contro un nuovo ordine mondiale pauperista e para-medioevale.
Puoi raggiungerci tramite la pagina di contatto.
